Le ragioni che mi hanno spinto a
occuparmi di quest’argomento sono fondamentalmente due.
La prima è che si tratta di una
materia poco studiata e che necessita quindi di più attenzione da parte
di chi, come me, vuole dare il suo modesto contributo alla ricerca
sperimentale in questo campo.
L’altra è che penso si debba
spingere la ricerca astrologica maggiormente in direzione di quei
settori in cui la scienza cosiddetta ufficiale tace o ha poco da dire.
Mi sembra inutile, infatti, studiare a
quali aspetti planetari fa capo un’azotemia cronica quando questa è
facilmente diagnosticabile attraverso un semplice esame chimico-clinico.
E neppure la diagnosi astrologica
precoce di un’ulcera è così indispensabile come può sembrare. In
realtà ogni buon medico, analizzando il fisico, i sintomi, l’anamnesi
clinica e il carattere di un individuo, può farlo con altrettanta
sicurezza.A mio avviso
occorre, invece, studiare i problemi irrisolti da tutti, tra cui: la
schizofrenia e il cancro.
Riguardo il secondo vi è oggi una vera
e propria inflazione di ricerche sull’argomento. Schiere di studiosi
di ogni disciplina, compresa l’astrologia, lavorano da anni a questo
tema cercando di scoprirne la chiave chiarificatrice. Ho deciso invece
di approfondire lo studio astrologico della schizofrenia che è stata
sommariamente trattata da pochi astrologi.
È necessario, per poterne parlare da
un punto di vista astrologico, fare prima un breve riassunto dei
risultati a cui è arrivata oggi la psichiatria in merito a detto
argomento e citare le opinioni al riguardo dei più grossi nomi della
scienza presente e passata.
Il massimo studioso contemporaneo di
schizofrenia è il professor Silvano Arieti che attualmente lavora negli
Stati Uniti e ha scritto il libro “Interpretazione della
Schizofrenia”, tradotto in molte lingue e studiato in altrettante
università.
In questo testo, che è considerato un
classico della materia, vi è la storia della ricerca medica del male in
oggetto, la sintesi del pensiero dei massimi autori che se ne sono
occupati e le conclusioni dell’autore stesso.
Ancor oggi l’argomento è fortemente
dibattuto e controverso nei riguardi sia della genesi della malattia che
della terapia da seguire. Noi ci occuperemo solamente della diagnosi in
rapporto alla genesi del male.
Come ho detto vi sono opinioni
decisamente discordi sulla sua natura, ma fondamentalmente esistono due
categorie antitetiche che fanno capo a due scuole: la scuola
organicistica e quella psicodinamica. La prima sostiene la tesi che la
malattia è di origine organica e che le manifestazioni patologiche
psichiche, tipiche di questo male, non sono altro che l’effetto
secondario della malattia che però è di natura certamente fisica.
Gli psicodinamici affermano invece che
la schizofrenia è una malattia la cui origine va ricercata in un grave
stato di ansietà che si sviluppa in conseguenza di relazioni
interpersonali frustranti.
Sempre secondo gli psicodinamici le
manifestazioni somatiche e le alterazioni fisiche e biologiche presenti
nei malati di demenza precoce, ovvero di schizofrenia, sono l’effetto
e non la causa del male.
Anche se attualmente esistono più
fautori della scuola organicistica, c’è da dire che questi non sono
ancora riusciti a produrre una sola prova a sostegno della loro tesi,
mentre gli psicodinamici che comprendono i più grossi nomi della
psichiatria e psicologia mondiale, passata e presente, hanno dimostrato,
con il sempre più elevato numero di successi terapeutici ottenuti, e
che sono appunto basati sull’indagine psichica del paziente, la
validità delle loro tesi. Tra questi ricordiamo: Kraepelin, Bleuler,
Meyer, Freud, Jung, Sullivan e Arieti.
Sullivan concluse che la schizofrenia,
come tutte le malattie psichiatriche, è causata da insoddisfacenti
relazioni interpersonali, e in special modo da quelle tra genitori e
figli.
Jung disse due cose importanti a
proposito della schizofrenia. La prima è che gli schizofrenici vanno
classificati come introversi in contrapposizione agli isterici che sono
invece estroversi.
La seconda è che pur trattandosi di
una malattia psichica con risvolti psicosomatici e quindi dovuta a
cattivi rapporti interpersonali tra il malato e l’ambiente a esso
circostante, la medesima può svilupparsi solo in quei soggetti che
presentano, alla nascita, un inconscio molto sviluppato in
contrapposizione a un io debole.
Arieti ha così definito la
schizofrenia: “.... è una reazione specifica a un grave stato di
ansietà, che ha avuto origine nell’infanzia e che viene provata
nuovamente, in forma più intensa, in un periodo successivo della
vita.”
Questo è quanto afferma la scienza
ufficiale. Vediamo adesso cosa hanno detto, in sintesi, alcuni
autorevoli astrologi che si sono occupati dell’argomento.
Il dottor William Tucker, nel suo libro
intitolato “Astromedical Diagnosis”, mette in risalto i meccanismi
di dissociazione che in questi malati si vengono a creare tra il
comportamento razionale e le spinte emozionaliincontrollate e ritiene la congiunzione del Sole con Giove, in
quadratura a Marte, quale maggiore significatrice di tale malattia
mentale.
In “Enciclopaêdia of Psicological
Astrology” Charles Carter esprime l’opinione che la schizofrenia, e
le malattie mentali in genere, sono visibili negli oroscopi che hanno
una forte eccedenza di cattivi aspetti. E trova inoltre che Marte
affligge spesso il governatore della mente e Urano uno o entrambi i
luminari. Egli continua dicendo che la Luna e Mercurio sono spesso in
cattivo aspetto a Marte e Urano; il Sole è frequentemente afflitto, e
la 12^ Casa è generalmente prominente.
Carter conclude citando il 22esimo
grado dei Pesci quale grado più direttamente in rapporto alla
schizofrenia.
Omar Garrison nel suo libro
“Astrologia e salute” alla voce schizofrenia, elenca le seguenti
posizioni:
A) Scorpione e Luna che occupano Prima,
Quinta e Nona casa, insieme con Marte, Saturno, Urano, Plutone e Nodi
Lunari (anche più di uno).
B) Scorpione, Luna e Mercurio, tutti
nella prima casa.
C) Mercurio nella Terza, Sesta, Ottava
o Dodicesima Casa, unitamente a Marte, Saturno, Urano, Plutone e Nodi
Lunari (anche più di uno).
D) Giove nella Prima Casa e Saturno e
Urano nella Settima.
E) Saturno nella Prima Casa e Marte
nella Prima, Quinta, Settima e Nona.
F) Scorpione, Luna e Saturno
coincidenti con la Dodicesima Casa.
G) Saturno in Prima Casa, Giove nella
Dodicesima: Marte o Luna nella Prima, Quinta o Nona.
H) Saturno che controlla la Seconda
Casa unitamente a Marte, Urano, Plutone e Nodi Lunari (anche più di uno
dei pianeti).
I) Il Signore della Seconda Casa e
Saturno in congiunzione o vicini a Sole o Marte.
L) Cancro, Scorpione, Pesci o il
dominante la Terza Casa si trovano unitamente a Giove, nella Prima casa.
M) Il Sole o il Signore della Prima
Casa si trovano in questa Casa o nella Quarta.
Infine non si può non citare ciò che
scrive Henri Gouchon nell’ultima edizione del suo famoso
“Dictionaire Astrologique”.
Egli ci descrive per sommi capi le
conclusioni di un lavoro presentato al Congresso di Parigi del 1937
dall’astrologo Counrand che raccolse i temi di nascita di 629 casi di
schizofrenici di sesso maschile nati nell’intervallo di tempo tra il
1827 ed il 1924. Questi dati mancano delle posizioni relative a Urano,
Nettuno e Plutone. Dai temi eretti per la quasi totalità a mezzogiorno
è risultato quanto segue:
1) Il Sole occupa di preferenza i segni
venusiani.
2) La Luna si trova sovente nel
Capricorno e, cosa inattesa, raramente nello Scorpione.
3) Mercurio è spesso in Vergine, Pesci
o Sagittario. Al contrario Mercurio è raramente nel suo domicilio dei
Gemelli. Esso è ugualmente più frequente nei segni mobili e di terra.
4) Venere si trova in un segno mobile o
nel Cancro, raramente nel Leone.
5) Marte è in netta predominanza nel
Toro o nello Scorpione, mentre il Sagittario accusa una delle frequenze
più deboli. Marte si trova ancora di preferenza nei segni fissi allorché
Venere e Mercurio sono di preferenza nei segni mobili.
6) Giove è in eccesso nel Cancro, nel
Leone, nella Vergine, nella Bilancia.
7) Fra gli aspetti più frequenti si
devono menzionare la Luna in opposizione o quadratura a Venere o
congiunta a Saturno, o quadrata a Nettuno o Marte; Mercurio in
quadratura a Giove, o Saturno, o Urano, o Nettuno; Venere congiunta a
Marte, o quadrata a Saturno o Urano; Marte quadrato a Saturno.
Inoltre si nota un eccesso di 212
quadrature rispetto ai trigoni.
Gouchon commenta questi dati dicendo
che a suo avviso non è possibile basarsi solamente sull’esame
dell’oroscopo per diagnosticare questa malattia, ma occorre anche
avere informazioni sull’ereditarietà patologica del soggetto. Egli
pensa che non vi sia un solo elemento patologico, ma una pluralità di
essi, che può permettere di diagnosticare turbe mentali. L’astrologo
francese fa notare che quasi tutti i temi presentano segni di
iperemotività e turbe affettive. Conclude elencando alcuni elementi da
lui notati e cioè:
1) Il Sole nel Toro
2) La Luna nel Capricorno
3) Mercurio nel Toro
4) Marte nei Pesci
5) Giove nel Leone
6) Saturno in Scorpione
7) Marte quadrato a Nettuno
8) Venere quadrata a Giove
9) Saturno congiunto a Urano
10) Nettuno in VI opposto
all’Ascendente
So che esistono altri autori che si
sono interessati al problema ma ne ignoro i lavori.
Come avrete notato a giustificazione di
questa malattia mentale sono state citate quasi tutte le combinazioni
astrologiche e, in alcuni casi, sono evidenti forti contraddizioni. Vi
ho citato, per esteso, questi lunghi elenchi di posizioni planetarie,
proprio allo scopo di mettere in evidenza l’aspecificità degli
elementi trovati dall’uno o dall’altro e che, lontani dal poter
essere direttamente collegati alla schizofrenia, sortiscono invece
l’effetto contrario di non indicare alcunché.
Mi permetto di contestare il sistema
adottato da questi illustri astrologi perché penso che il metodo
statistico non può essere applicato per la ricerca di una malattia così
complessa quale la schizofrenia. E quando dico complessa non intendo
riferirmi alle difficoltà diagnostiche bensì alla pluralità e
diversità dei fattori che la determinano.
Come si può ridurre la schizofrenia a
una semplice quadratura Marte-Saturno? O anche alla semplice somma di più
quadrature e opposizioni?
Personalmente ritengo che il metodo
statistico sia tanto più valido quanto più viene riferito a variabili
di natura semplice. È possibile fare una statistica dei transiti
planetari relativi a una martellata su un dito o alla foratura di un
pneumatico, ma è ben altra cosa, invece, farla per casi di suicidio o
di omicidio.
E questo perché agli ultimi due casi
concorrono una molteplicità di fattori eterogenei il cui rapporto
qualitativo e quantitativo può dare una risposta esauriente a tale
problema solo se esaminato nel suo insieme.
Sono perfettamente d’accordo con André
Barbault quando dice, nel suo libro Dalla Psicanalisi
all’astrologia “... Per quanto riguarda la capacità
investigativa della statistica, essa è così limitata nella sua
efficacia da far pensare all’utilizzazione di un maglio per
schiacciare una noce... Ricerche precedenti hanno messo in evidenza la
frequenza di dissonanze marziane e saturniane nei gruppi di interesse
patologico: malattie varie, pazzia, malformazione, incidenti...Ma queste
stesse dissonanze sono comparse quasi indistintamente in un gruppo o
nell’altro senza caratteri di specificità. Concludere perciò sulla
frequenza dell’intervento dissonante di Marte e di Saturno in una
determinata malattia è come dire che tale malattia è caratterizzata
dalla febbre, dal malessere generale e dal dimagramento: sintomi così
classici di quasi tutte le forme patologiche come la presenza di Marte e
di Saturno nella maggior parte delle disgrazie umane”.
Personalmente, quindi, non ritengo
valido l’uso del metodo statistico in casi come questo in quanto,
essendo tale metodo basato sul principio di causa e di effetto, ha
bisogno di trovare per ogni effetto la sua causa specifica e ciò non è
possibile quando, per dirla in termini matematici, le variabili
dell’equazione sono più di una.
Nel nostro caso specifico ho preferito
partire da presupposti diversi. Ho creduto più opportuno cercare negli
oroscopi di schizofrenia quei fattori che, secondo la psichiatria
ufficiale, possono provocare la schizofrenia, anziché ricercare quello
o quei fattori “astratti” significatori del male.
In poche parole mi sono servito
dell’astrologia per trovare le cause che solitamente portano alla
demenza precoce invece di puntare direttamente a essa.
I fattori considerati sono i seguenti:
1) - Rapporto frustrante con i
genitori, i parenti prossimi e l’ambiente circostante, intesi anche
come isolamento del soggetto rispetto al suo prossimo più ristretto.
2) - Valori psichici più indirizzati
verso l’introversione.
3) - Forte inconscio rispetto all’io
cosciente normale o inconscio normale e io cosciente debole.
4) - I valori di dissociazione da
intendersi quali risultati di una personalità squilibrata o
disarmonizzata dal punto di vista libidico.
5) - Prevalenza di aspetti astrologici
negativi rispetto ai positivi e segni vari d’indebolimento di natura
diversa.
Partendo da tali premesse mi sono posto
le seguenti domande:
1) - È possibile con l’analisi
astrologica di questi fattori diagnosticare la schizofrenia?
2) - È possibile differenziarla dalle
altre malattie mentali?
E, soprattutto, è possibile
distinguere tra il tema di nascita di uno schizofrenico e quello di un
grosso nevrotico?
A queste domande risponderò nelle
conclusioni. Adesso vorrei mostrare i grafici di alcuni casi da me
esaminati. I dati del primo oroscopo si riferiscono a un soggetto
maschile nato a Napoli il 22 Aprile 1935 alle ore 15,30 come risulta
dall’estratto di nascita rilasciato dal Comune di origine. Questi
dati, come tutti gli altri, mi sono stati forniti dall’Ospedale di
Psichiatria “Frulloni” di Napoli.
I calcoli sono approssimati al grado
intero non potendo contare su una precisione al minuto dell’ora di
nascita dichiarata.
La prima cosa, di quest’oroscopo, che
salta agli occhi è la moltitudine di aspetti negativi che esprimono
subito il travaglio interiore di quest’uomo. Non è possibile
classificarlo introverso ma nemmeno estroverso in quanto i valori che
possono indicarcelo sono contrapposti e comunque non in prevalenza tale
da facilitare un giudizio in merito.
Per il resto ci troviamo invece
pienamente con i presupposti di partenza.
I luminari più volte lesi, la Luna
dissonante nel 3° Campo, il dispositore dell’11° Campo leso in 8° ,
Marte dispositore del 3° in 1°, indicano chiaramente disadattamento e
frustrazioni rispetto alla famiglia e all’ambiente circostante. I
valori inconsci predominano su quelli consci, basti pensare che i due
pianeti dominanti sono la Luna e Nettuno, entrambi significatori
dell’inconscio, in quadratura tra loro.
La posizione di Nettuno è
particolarmente negativa in quanto retrogrado, angolare (in XII Campo) e
quadrato alla Luna. Già questo è fortemente sinonimo di gravi turbe
mentali o stati d’angoscia, ossessione e confusione.
Inoltre esso è dispositore della Casa
della salute, opposto a Saturno che è in essa e quadrato a Venere che
governa il primo Campo. In altra occasione espressi il mio personale
convincimento che Nettuno gioca un ruolo di primo piano
nell’identificazione dei casi di malattie mentali e turbe nevrotiche
in genere.
Esso governa i Pesci in
contrapposizione a Mercurio che governa la Vergine, Mercurio è
l’intelligenza, la precisione, ma anche la confusione, annebbiamento
mentale; in alcuni casi lo si può definire come : “l’inconscio
trasferito nel cervello”.
Anche la congiunzione del Sole con
Urano e Mercurio, governatore dell’Ascendente in 8° Campo e lesa
bilateralmente, rappresenta un aspetto molto pesante e chiarificatore di
questo caso.
Vi è poi il discorso sulla libido che
merita l’attenzione di questo caso. Intendo la libido nel senso
junghiano e cioè come energia psichica indifferenziata: dobbiamo
constatare com’è difficile dislocarla tra le funzioni psichiche dello
schizofrenico in esame.
Infatti i massimi valori energetici del
cielo in esame sono dislocati tra la Casa della morte, quella delle
prove, quella delle malattie e quella dei rapporti con i più prossimi.
Dunque la libido del soggetto non ha avuto modo di posarsi su qualcosa
di vitale, di salutare, di terapeutico. Le prove, i dolori, la morte
(come pensiero astratto o come casi realmente verificatisi nella sua
esistenza), le malattie, i cattivi rapporti con gli altri, hanno
rappresentato lo specchio reale ai valori psichici di quest’uomo.
Quest’oroscopo, che può considerarsi come un grande disastro della
natura, rappresenta egregiamente la sintesi della schizofrenia: tante
forze eterogenee distruttrici; mancanza di punti di appoggio per un
tentativo di reazione; valori inconsci forti in contrapposizione a un io
razionale piuttosto debole; relazioni interpersonali scadenti,
confusioni e turbe mentali.
Anche per il secondo caso che
esamineremo fra poco, si ritrovano i valori negativi citati
precedentemente. Come nel caso precedente, La Luna e Nettuno sono
angolari e testimoniano un inconscio molto sviluppato. Di contro
troviamo invece dei valori razionali assai deboli a giudicare dalla
pessima situazione natale del Sole. Questo, infatti, è in esilio in
Aquario, nel Campo delle malattie e dispositore della XII, congiunto
perfettamente (allo stesso grado) al Nodo Lunare sud e quindi opposto
esattamente a quello nord, in più opposto a Nettuno nella XII Casa e
quadrato perfettamente a Saturno che governa la 6^ Casa e si trova nella
3^. Anche in questi oroscopi di schizofrenici ho notato il ripetersi
frequente di aspetti negativi molto precisi, per lo più con orbita di 0
o 1 grado.
Nel nostro caso va osservato che il 14°
grado dell’Aquario non gode di una buona fama e viene indicato dal
l’Eclair quale significatore di un cambiamento definitivo e nefasto
nel corso della vita.
La Luna lesa in X nei Gemelli
testimonia l’esistenza di un complesso di madre non risolto: un
tentativo fallito di emancipazione, di indipendenza, di crescita.
Saturno, leso in 3° Campo e Signore
del 6° fa pensare a cattivi rapporti con l’ambiente ciorcostante e
con i familiari più stretti.
Inoltre tutto il tema è tratteggiato
da un notevole numero di aspetti fortemente negativi, che insieme ci
danno un quadro abbastanza pesante della struttura psichica di
quest’uomo.
Riassumendo abbiamo trovato:
1) - L’insieme dell’oroscopo è
negativo: sono evidenti prove di ogni genere.
2) - La Luna ed il Sole sono fortemente
lesi.
3) - Vi sono segni di un inconscio
potente.
4) - Vi sono segni di un io razionale
debole e confuso.
5) - Vi sono segni di mancanza di
carattere.
6) - Vi sono segni di rapporti
frustranti con i genitori.
7) - Vi sono segni di rapporti
frustranti e d’isolamento con il prossimo.
8) - Vi sono segni d’incapacità a
reagire.
Naturalmente non avendo potuto
conoscere l’anamnesi del malato e non disponendo di un riassunto degli
avvenimenti più importanti della sua vita, non mi è stato possibile,
anche con l’aiuto dei transiti, tentare di stabilire qual è stata la
molla che ha azionato il meccanismo della malattia.
La psichiatria ci insegna che la
schizofrenia è la reazione a un grave stato di ansietà che si forma
nell’infanzia e si ripresenta tumultuosamente in un periodo successivo
della vita, allorquando si vengono a creare delle condizioni tali che,
essendo in rapporto analogico alle condizioni che avevano provocato
nell’ammalato i primi stati di tensione, lo riportano all’antica
ansietà. È per questo che si parla di psicodinamica della
schizofrenia.
Nel caso adesso esaminato, si ritrovano
gli elementidi base che giustificano la potenzialità alla malattia, ma
a questo punto, se non avessimo saputo che si trattava di uno
schizofrenico conclamato, ci saremmo fermati al dubbio.
Ci occorreva cioè sapere se si era
verificato quello o quegli avvenimenti che potevano scatenare tutta la
sua ansia e costringerlo così a rifugiarsi nella malattia mentale.
A posteriori e senza conoscere la vera
storia del malato possiamo arrischiare un’ipotesi suggeritaci da
quest’oroscopo.
Il soggetto ha avuto un’infanzia
molto disgraziata, in conseguenza dei cattivi rapporti con i genitori e
l’ambiente esterno; ha sofferto della sua sensibilità emotiva e
dell’incapacità di controbilanciarla razionalmente; ha tentato con
scarsa fortuna di crearsi un guscio protettivo in una condizione di
indipendenza rispetto alla famiglia.
Probabilmente per alcuni anni sarà
riuscito a ottenere uno stato di pseudo-equilibrio, magari con l’aiuto
di una nevrosi, fino a che si è verificato l’episodio che ha rotto
questo equilibrio instabile precipitandolo nella psicosi. Questo
episodio potrebbe essere stato una malattia organica che costringendolo
in una condizione di dipendenza rispetto alla famiglia, gli ha fatto
riprovare l’antica ansia d’insicurezza e di disadattamento,
un’ansia così grande che egli ha preferito non provare e si è
rifugiato nella schizofrenia.
In questa sede non mi è possibile
dilungarmi troppo nell’esaminare altri casi di schizofrenia, ma prima
di riferirvi a quali conclusioni sono giunto con questo mio studio
introduttivo, vi mostrerò brevemente l’oroscopo di una donna affetta
da grave nevrosi. Il soggetto, che ho conosciuto personalmente, è
attualmente in cura psicanalitica. Credo che sia interessante
raffrontare questo oroscopo agli altri visti precedentemente per avere
qualche risposta al problema della relazione tra psicosi e nevrosi.
Silvano Arieti, nel testo che ho
precedentemente citato, afferma, in sintesi, che molti schizofrenici
potenziali riescono a salvarsi dalla psicosi rifugiandosi in uno stato
nevrotico. In poche parole canalizzano la loro ansietà in una nevrosi
che fa da sbocco o da valvola di sicurezza allo stato psicotico in
evoluzione.
Nel nostro caso vediamo come pur
esistendo i segni di uno stato nevrotico mancano però i presupposti
essenziali a una diagnosi di schizofrenia.
Si riscontrano problemi di identità di
ruolo tra i valori maschili e femminili del soggetto. In particolare la
congiunzione nettissimadi
Venere con Marte nello stesso grado dei Gemelli, isolata dal contesto
del tema di nascita, esprime una crisi di identità nella
contrapposizione dei valori maschili e femminili che, nel caso della
persona esaminata, ha fatto da sfondo a uno stato nevrotico con
conseguenti problemi sessuali. L’oroscopo evidenzia anche una serie di
difficoltà nell’ambito familiare collegate a quanto già detto e
tutto l’insieme rappresenta il nucleo psico-patologico di questa donna
che però non corre il pericolo di diventare una schizofrenica in quanto
è sorretta anche da valori positivi. Inoltre la nevrosi va considerata
quale espressione di una reazione da parte del malato che così dimostra
di avere la forza di opporsi al male.
Da questo studio ho tratto le seguenti
personali conclusioni:
1°) Ritengo che sia possibile
diagnosticare astrologicamente la schizofrenia o perlomeno indicarne la
potenzialità in un soggetto a patto che si prescinda dal cercarla
direttamente in un oroscopo in quanto essa ha un carattere di
aspecificità nei confronti della simbolica zodiacale come nei confronti
di qualsiasi disciplina scientifica che voglia ridurla alla monoliticità
di una formula. Penso invece che si possa cercarla estrapolando dal
contesto del tema quei valori, se vi sono, che vengono indicati dalla
moderna psichiatria quali fattori determinanti, con la loro presenza
parziale o totale, l’insorgere della malattia schizofrenica.
2°) È possibile con l’esame
astrologico poter differenziare la demenza precoce da altri tipi di
malattia mentale e soprattutto dalle nevrosi in quanto la prima è la
risultante di vari fattori concomitanti di natura differente a quelli
che determinano gli altri tipi di psicosi e di nevrosi.
È ovvio che tali affermazioni che
possono sembrare troppo ottimistiche sono invece valide solo nella
misura in cui l’astrologo, con le sue capacità, riesce a trovare e a
leggere le informazioni specifiche che l’oroscopo contiene. Ritengo
che in un oroscopo esistano, in potenza, quasi tutte le informazioni di
cui l’uomo ha bisogno in genere, ma esse sono espresse simbolicamente
e sta allo studioso di saperle leggere e capire. È evidente con ciò
che la diagnosi è tanto più qualificata quanto più chi la fa è
erudito in materia, per cui l’optimum si potrebbe raggiungere se a
fare una diagnosi di schizofrenia fosse un buon psichiatra con una
sufficiente conoscenza di astrologia.
Sono pienamente d’accordo con Gouchon
quando afferma che per diagnosticare questa malattia è necessario
esaminare anche gli oroscopi dei familiari dell’ ammalato e vorrei
aggiungere che è altrettanto importante seguire questi oroscopi nella
loro evoluzione longitudinale nel tempo perché se è vero, come ha
detto Jung, che esistono dei fattori di “nascita” tipici della
demenza precoce, è anche vero, come hanno sottolineato Sullivan e
altri, che per tale malattia psichica gioca un ruolo di primo piano la
dinamica dei rapporti interpersonali nelle sue diverse fasi evolutive.
Come ho già chiarito prima è
importantissimo poter seguire negli anni le vicende di un soggetto il
cui oroscopo ha indicato una potenzialità alla schizofrenia perché
questi evolverà la sua psichicità in un senso o nell’altro a seconda
se con gli anni lo spingeranno verso una sempre maggiore tranquillità o
viceversa gli provocheranno delle ricadute abbastanza gravi da
compromettergli la salvezza.
Non credo che questi elementi negativi
si possano pronosticare dall’oroscopo in quanto la simbologia
zodiacale ci impedisce di precisare a priori la specifica qualità e
quantità di un avvenimento e se anche ciò fosse possibile non potremmo
mai dire che riscontro avrebbe questo avvenimento nel malato. Ritengo
che l’astrologia possa dare un contributo notevolissimo alla lotta del
male in oggetto e possa farlo nel senso preventivo nella misura in cui
può, fin dalla nascita, riconoscere i soggetti che hanno una notevole
potenzialità a divenirne vittime, offrendo così, a chi di competenza,
la possibilità d’intervenire in tempo a stroncare l’insorgere di
ogni sintomo.
Quanto ho esposto finora è il frutto
di un lavoro di circa un anno su un numero limitato di casi e non ha
minimamente la pretesa di essere considerato esauriente, ma si pone
quale studio sperimentale introduttivo sull’argomento, nell’attesa
di un confronto con studi che spero seguiranno da parte di autorevoli
astrologi particolarmente sensibili ai rapporti tra Astrologia e
Psicologia.
Napoli, 1975 (Presentata al I°
Congresso Internazionale di Astrologia, Milano, Museo della Scienza e
della Tecnica, e poi pubblicata più volte tra cui una in Francia, su l'astrologue,
rivista diretta da André Barbault).