Fryderyk Chopin
di Ciro Discepolo
Nel 1810 nacquero Chopin, Schuman e De Musset, un anno dopo venne al mondo Liszt e nel 1813 emisero il loro primo vagito Verdi e Wagner: un periodo eccezionale per la musica! Centosettantacinque anni dopo, cioè oggi, 1985, ricorre un altro grande genetliaco per il mondo musicale: il 300° anniversario della nascita di Bach, Haendel e Scarlatti.
Per questo il 1985 è stato proclamato l'anno della musica e per questo motivo anche noi abbiamo deciso, in queste pagine, di occuparci, per una volta, di musica.
Abbiamo scelto il tema di Federico Chopin, il "poeta dei poeti", uno dei più grandi geni musicali di tutti i tempi, certamente il più popolare musicista del mondo e della storia dell'umanità. Egli nacque a Zelazowa Wola, un piccolo centro contadino nei pressi di Varsavia, il primo marzo 1810, alle ore 18. La data ufficiale della sua nascita, secondo i registri di stato civile, è il 22 febbraio, ma Bernard Gavoty, storico e critico musicale autore di una bellissima biografia del musicista polacco, precisa qual è la vera data di nascita [vedere nota in fondo all'articolo].
Il figlio di Nicola Chopin e di Justynia Krzyzanowska nasce, dunque, con il Sole in Pesci, congiunto a Venere Plutone e Discendente, con l'Ascendente in Vergine e con la Luna in Capricorno. Abbiamo, perciò, un forte asse di opposizione Pesci-Vergine. Quest'ultimo segno è particolarmente forte per la presenza dello stellium in sesta Casa, stellium capitanato dal Sole. Come si sa la sesta Casa è cosignificante della Vergine.
Ogni qual volta ci si trova di fronte ad un asse di valori opposti Sole-Ascendente, occorre procedere attentamente per determinare quale dei due primeggia. Per nostra esperienza, infatti, abbiamo constatato che in casi del genere non si ha quasi mai un "azzeramento" equilibrante, bensì uno spostamento marcato verso uno dei due segni. In altre parole o il Sole o l'Ascendente finiscono per essere "compensati" e per enfatizzare i valori opposti.
Nel nostro oroscopo, quindi, potevamo avere o valori molto Pesci o valori molto Vergine. Hanno prevalso i secondi perché l'Ascendente, solitamente, pilota il comportamento e la Casa che ospita il Sole incide molto sulla psicologia del soggetto in esame. Qui, inoltre, abbiamo anche una Luna in Capricorno che, dovendo fare da ago della Bilancia nell'attribuzione di valori Pesci-Vergine, tende a spostare, decisamente, l'equilibrio verso i valori terra del sesto segno zodiacale.
Per chi non fosse convinto di questo, esaminiamo alcuni aspetti del grande musicista, alla luce della biografia del Gavoty e di altre testimonianze scritte che ci restano sul compositore polacco.
Innanzitutto le mani. Sì, le mani: sono tutto Chopin, o gran parte di lui. Le meraviglie musicali che uscirono dai suoi pianoforti Pleyel le dobbiamo innanzitutto alla straordinaria abilità manuale con cui "dialogava" con i tasti del suo strumento preferito. Fu un bambino prodigio che incantava tutti con la sua bravura e che fece parlare i giornali di lui, prim'ancora che per aver pubblicato una polacca a otto anni, per la maestria con cui governava il suo strumento. Come non dare ragione a Lisa Morpurgo quando teorizza che le mani sono astrologicamente Vergine, in contrapposizione ai piedi Pesci?
Anche qui, certamente, vale la legge della compensazione: un Pesci compensato, ossia un forte Vergine, tende a distinguersi più per le mani che per i piedi. Ed ecco cosa ci dice il suo più autorevole biografo riguardo ai suoi arti superiori: "Mani del pianista: lunghe dita delicate, nettamente staccate dalla base, dalle articolazioni rilevate e dai legamenti tendinosi". Due mani importanti, adatte alla sua arte, dunque. Due mani che spiccavano su di un corpo anch'esso vergineo: con un'altezza di un metro e settanta, non superò mai i 50 chili!
Della Vergine aveva la grazia, la magrezza, il portamento assai distinto, tutto quanto faceva di lui - secondo il suo amico Liszt - "il principe tra i principi". Vestiva sempre elegantemente (valori Vergine e di sesta Casa) e veniva additato, nei salotti parigini che avrebbe frequentato per più di 16 anni, come un vero dandy.
Della Vergine aveva anche il senso della perfezione stimolato da un continuo impulso critico e autocritico. Ripeteva e ripeteva fino all'esaurimento. A dodici anni il suo maestro Zywny dichiarò: "Non ho più nulla da insegnargli". E lui, in virtù delle valenze citate, criticava a tutto spiano.
Da bambino scagliava i propri dardi "velenosi" alle tante figure che andavano a colorare la sua fantasia e ad arricchire una straordinaria antologia di caricature con cui il giovane Chopin procurava ilarità negli amici e nei congiunti, da adulto fu severo nei giudizi soprattutto nei confronti dei colleghi musicisti: non apprezzò mai alcun compositore dei suoi tempi, ma solo i grandi del XVIII secolo. Ma abbiamo ancora altri validi argomenti per dimostrare la prevalenza dei valori Vergine nel suo oroscopo, a cominciare dalla quello salute.
Come molti sanno la sesta Casa e il segno della Vergine sono particolarmente legati alla medicina, alle cure, al salutismo, all'attenzione in genere per il proprio corpo. Ebbene, cosa dobbiamo pensare del fatto che il soggetto possedeva un armadio pieno di medicinali e che solo a Parigi si faceva curare da 14 medici?
La sua biografia è costellata di unguenti, pomate, sciroppi, medicamenti omeopatici nonché di ricette, severe e inutili prescrizioni, diagnosi d'ogni genere, consulti medici, aggravamenti, riprese e ricadute. Vergine era anche in altri aspetti importanti della sua persona: "Poco incline al piaceri della carne, appassionato solo nell'animo, in preda a una timidezza congenita". E ancora, a proposito dell'abitudinarietà del segno da lui così fortemente rappresentato: "Era un uomo dalle abitudini imperiose e ogni cambiamento, per quanto piccolo fosse, costituiva un terribile avvenimento nella sua vita".
Aveva perfino il "pollice verde" che distingue tanti nati nel sesto segno dello zodiaco e l'agorafobia che per lui significava temere le grandi sale, i concerti in locali molto vasti (la sesta Casa è quella dei piccoli spazi). Essendo un Pesci compensato si distinse per il suo ateismo, rotto solo in punto di morte, in un momento di evidente sconvolgimento interiore e sotto la spinta di familiari e amici giunti al suo capezzale a premere in tal senso.
Tuttavia, anche se schiacciata dai 30 gradi opposti, una matrice Pesci viveva ugualmente in lui e ad essa dobbiamo, senz'altro, il genio creativo che Vergine non è. Le sue invenzioni musicali, il romanticismo che lo ispirò, la poesia che guidò la sua penna sullo spartito, furono senz'altro patrimonio comune del dodicesimo segno dello zodiaco. Pesci si chiamarono anche i suoi sentimenti patriottici (aiutò sempre i polacchi esiliati come lui) e l'abnegazione con cui faceva da infermiere a George Sand nella tenuta di Nohant, nella campagna del Berri.
La scrittrice appena citata c'introduce ad un altro capitolo importante della vita del nostro: l'amore. Come ogni buon libro di astrologia insegna, Venere in sesta Casa significa, quasi sempre, amore con una compagna di lavoro e, anche qui, troviamo una grande passione del musicista per la cantante Costanza Gladkowska.
Passione che però non portò a nulla giacché Chopin non si dichiarò mai e costei sposò un altro uomo. Simile esito ebbe l'infatuazione-innamoramento per Maria Wodzinska, sulla cui corrispondenza egli sigillò le parole "Moja bieda", il mio dispiacere. L'unico vero amore della sua vita, nel senso di un concreto vissuto, fu - invece - quello con la scrittrice George Sand. Ma fu comunque un amore con poco amore, almeno da un punto di vista sessuale: Federico, Chipette per l'amante, era poco virile, quasi frigido.
Questo è senz'altro il punto più critico nell'interpretazione del suo tema astrologico: Marte in Ariete, nella Casa dei sesso (l'ottava), magnificamente aspettato, dovrebbe far pensare piuttosto a un sano stallone...
Ma non dimentichiamo quanto detto prima e cioè che il soggetto fu molto Vergine e che dunque lo fu anche in questo aspetto della sua vita. Il forte Marte lo espresse invece nell'enorme energia profusa nei concerti, nelle esibizioni pubbliche (durante una delle ultime fu colto da un collasso).
E poi non dimentichiamo che a interdire la sua sessualità ci si mise anche la malattia, la tubercolosi che lo minò fin da giovanissimo e che i medici curavano per laringite. Ma se pure la diagnosi fosse stata esatta, i risultati, dati i tempi, non sarebbero cambiati.
Chopin morì prematuramente, a soli 39 anni, dopo aver composto 17 polacche, 57 mazurke, due concerti, varie opere per pianoforte e orchestra, tre sonate per pianoforte, 4 ballate, 4 scherzi, 26 preludi, 14 valzer, 27 studi, 19 notturni, 4 improvvisazioni, 4 rondò, 19 melodie e vari altri pezzi. Avrebbe potuto produrre tanto ancora ma, con la disperazione dei melomani di tutti i tempi a lui futuri, egli abbandonò questa esistenza terrena perché mancavano, allora, poche fiale di penicillina.
Ciro Discepolo
Tratto dal libro Come scoprire i segreti di un oroscopo, editoriale Albero, 1988
Nota: quando scrissi questo pezzo, per i dati di nascita, mi fidai del biografo Gavoty. Oggi, se dovessi riscriverlo, mi fiderei molto di più di Grazia Bordoni che ritiene egli sia nato il 22 febbraio e non il 1° marzo. Tuttavia, come potete osservare, l'intera interpretazione è basata sull'asse di opposizione Vergine-Pesci che caratterizza il soggetto in entrambe le date.
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